19/01/1969: quarant’anni fa il martirio di Jan Palach

Un gesto estremo e tragico scagliato verso un ovest indifferente, il tentativo di scuotere coscienze sopite da una finta libertà chiamata consumismo. Jan Palach rappresenta il vero spirito ribelle ed integro del ’68, quello forgiatosi tra le sofferenze di un est Europa chiamato a dover difendere le patrie dall’occupazione sovietica e manifestatosi attraverso l’impersonale coraggio di chi è pronto a sacrificare la propria vita materiale garantendosi l’ascrizione nel sacro e immortale novero dei miti di popolo, eterni simboli di identità e collanti del tempo. Questa la sua lettera di congedo dal mondo terreno:
“Poiché i nostri popoli sono sull’orlo della disperazione e della rassegnazione, abbiamo deciso di esprimere la nostra protesta e di scuotere la coscienza del popolo.
Il nostro gruppo è costituito da volontari, pronti a bruciarsi per la nostra causa.
Poiché ho avuto l’onore di estrarre il numero 1, è mio diritto scrivere la prima lettera ed essere la prima torcia umana.
Noi esigiamo l’abolizione della censura e la proibizione di Zprav (giornale delle forze di occupazione sovietiche). Se le nostre richieste non saranno esaudite entro cinque giorni, il 21 gennaio 1969, e se il nostro popolo non darà un sostegno sufficiente a quelle richieste, con uno sciopero generale e illimitato, una nuova torcia s’infiammerà”.
Firmato: la torcia numero uno.
Jan Palach
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2 risposte a 19/01/1969: quarant’anni fa il martirio di Jan Palach

  1. Cuore ha detto:

    PRESENTE!!!

  2. matteo ha detto:

    Onore ai martiri europei! Onore al coraggioso Jan Palach!

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